Piemme - narrativa storica, La donna di Einstein



"4 agosto 1948
62 Huttenstrasse
Zurigo, Svizzera
La fine è prossima. La sento avvicinarsi, un'ombra scura e seducente pronta a spegnere la luce che mi rimane. In queste ultime ore della mia vita volgo indietro lo sguardo.
Come ho fatto a smarrire la strada? Come ho potuto perdere Lieserl?
Le tenebre accelerano il passo. Nel poco tempo che mi rimane, come un archeologo scavo nel passato in cerca di risposte. Mi auguro di capire se, come ho suggerito una vita fa, il tempo sia davvero relativo.
Mileva "Mitza" Marić Einstein


Mattina - 20 ottobre 1896
Zurigo, Svizzera
Lisciai le pieghe che si erano formate sulla camicetta bianca appena stirata, aggiustai il fiocco che mi cingeva il collo e rinfilai una ciocca vagabonda nella crocchia annodata stretta. La passeggiata fino al Politecnico federale svizzero per le umide e nebbiose vie di Zurigo si era divertita a farsi beffe del mio aspetto, curato meticolosamente. La cocciutaggine con cui i miei folti capelli scuri si rifiutavano di stare a posto era frustrante. Quel giorno volevo che ogni dettaglio fosse perfetto.
Raddrizzai le spalle, decisa a guadagnare almeno un filo di altezza su quella mia statura così minuta, e posai la mano sul pomolo d'ottone massiccio dell'aula. Istoriato con una greca usurata dalla stretta di generazioni di studenti, faceva sembrare minuscola la mia manina da bimba. Mi bloccai. Giralo e apri questa porta, forza!, ordinai a me stessa. Ce la puoi fare..."


C'è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia - e la nostra - non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Maric era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all'università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall'inizio scritta nel destino. La loro sarà un'incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia.

Marie Benedict, La donna di Einstein (Edizioni Piemme, 2017 - narr. contempor., storico, pag. 348)